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Molte aziende ricevono proposte allettanti da parte di enti di formazione o studi professionali che offrono corsi di sicurezza sul lavoro “senza costi” perché finanziati dai fondi interprofessionali. Ma è davvero possibile coprire con tali fondi la formazione obbligatoria prevista dalla legge?
La risposta, nella quasi totalità dei casi, è no. Vediamo insieme perché e quali sono i rischi.
1. Corsi di Sicurezza sul Lavoro: obbligatori per legge
La formazione in materia di sicurezza sul lavoro (ad esempio corsi per lavoratori, preposti, dirigenti, RLS, antincendio, primo soccorso) è disciplinata dal D.Lgs. 81/2008 e da specifici Accordi Stato-Regioni. Le imprese hanno il dovere legale di garantire a tutto il personale questi percorsi, con contenuti e durate minime ben definiti.
Attenzione: Questi corsi sono ritenuti un obbligo minimo e non possono essere genericamente considerati “aggiornamento” o “formazione supplementare”. Per legge, l’azienda deve sostenerne i costi e non può delegare a fonti di finanziamento pubbliche o para-pubbliche la responsabilità economica.
2. Cosa sono i fondi interprofessionali e come funzionano
I fondi interprofessionali sono enti costituiti dalle parti sociali per favorire la formazione continua dei lavoratori. L’azienda che aderisce (gratuitamente) trasferisce a un fondo lo 0,30% della contribuzione obbligatoria versata all’INPS. In cambio, può accedere a bandi o utilizzare un conto formazione dedicato, tramite il quale finanziare corsi di sviluppo professionale, aggiornamento e riqualificazione del personale.
Esclusione della formazione obbligatoria
La gran parte dei regolamenti dei fondi interprofessionali (es. Fondimpresa, Fondartigianato, For.Te, Fondirigenti, Formazienda, ecc.) esclude espressamente la formazione “obbligatoria per legge” (1). Questo significa che, nella quasi totalità dei casi, non è possibile coprire corsi di sicurezza di base con i fondi.
3. Quali sono i rischi per l’azienda
Se un ente formativo o uno studio professionale propone corsi obbligatori di sicurezza sul lavoro tramite fondi interprofessionali, l’azienda rischia:
- Revoca del finanziamento
- Se il fondo scopre l’uso improprio delle risorse (ad esempio durante i controlli a campione), può revocare o non convalidare il piano formativo e chiedere la restituzione dei contributi erogati.
- Sanzioni amministrative e penali
- Utilizzare fondi per finalità vietate rientra tra le irregolarità sanzionabili. Inoltre, l’INPS o gli enti ispettivi potrebbero intervenire con multe o segnalazioni (2).
- Danni reputazionali
- L’azienda può subire un danno d’immagine se appare coinvolta in pratiche non conformi.
- In casi gravi, può essere esclusa da successivi bandi o finanziamenti.
- Formazione non riconosciuta
- Se il fondo o l’ente di controllo invalida i corsi, l’obbligo formativo risulta non adempiuto, esponendo l’azienda alle sanzioni previste dal D.Lgs. 81/2008.
4. “Corsi gratis” = troppo bello per essere vero?
Spesso, queste proposte arrivano come “pacchetti tutto compreso” o “corsi a costo zero”. In realtà, nessun fondo interprofessionale ha lo scopo di sostituire l’azienda nell’adempimento degli obblighi di legge, bensì di sostenere la crescita e lo sviluppo delle competenze del personale.
Qualcuno promette di “mascherare” la formazione obbligatoria con diciture diverse; questa pratica è scorretta e, in caso di controlli, può portare a serie conseguenze.
5. Il giusto approccio: formazione obbligatoria e formazione aggiuntiva
È importante distinguere:
- Formazione obbligatoria “di base”: corsi necessari per legge, non finanziabili.
- Formazione specialistica o avanzata: in alcuni casi, se il progetto formativo supera i requisiti minimi di legge e riguarda competenze aggiuntive (uso di nuove tecnologie, prevenzione di rischi emergenti, ecc.), può risultare finanziabile. Occorre però verificare attentamente i regolamenti del fondo e dimostrare che la formazione vada oltre gli standard legali.
6. A chi rivolgersi per garantire la massima sicurezza (e regolarità)
Fare Prevenzione è al fianco delle aziende che desiderano:
- Organizzare la formazione obbligatoria in modo efficace e certificato, con docenti e consulenti esperti.
- Evitare sanzioni o revoche di contributi, operando sempre nel rispetto della normativa.
- Implementare percorsi formativi reali e di qualità, che valorizzino i lavoratori e migliorino la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Siamo a disposizione per un’analisi gratuita delle esigenze aziendali, così da proporre piani formativi corretti, conformi al D.Lgs. 81/2008 e alle regole dei fondi interprofessionali.
7. Conclusioni
Utilizzare i fondi interprofessionali per erogare corsi obbligatori in materia di sicurezza sul lavoro è una pratica vietata e potenzialmente rischiosa per le aziende. I fondi nascono per incentivare la formazione continua e di sviluppo delle competenze, non per coprire obblighi di legge.
Affidarsi a chi promette “corsi gratis” in questo ambito è una falsa scorciatoia che può trasformarsi in un serio problema legale e amministrativo.
Fare Prevenzione si impegna a garantire soluzioni formative trasparenti, efficaci e pienamente conformi alle norme vigenti. Contattaci per evitare brutte sorprese: la sicurezza dei tuoi collaboratori è un investimento, non un costo da aggirare.
Fonti e riferimenti
- D.Lgs. 81/2008 e Accordi Stato-Regioni – Normativa in materia di obblighi formativi sulla sicurezza.
- Linee Guida Fondimpresa e altri fondi (Fondirigenti, For.Te, Fondartigianato, Formazienda) – Regolamenti che escludono la formazione obbligatoria.
Articolo redatto da Fare Prevenzione – Per informazioni o richieste di consulenza, contattaci e metti in sicurezza la tua azienda, senza scorciatoie.