Sicurezza nei Cantieri: Delegare con Responsabilità e Visione Strategica

23 gennaio 2025 di
Fabio Pecoraro

1. La sicurezza in cantiere come valore aggiunto (e non solo un obbligo)

Quando si progetta un edificio o si gestisce un’opera, spesso l’attenzione dei professionisti si concentra su aspetti tecnici, estetici e funzionali. La sicurezza, per quanto fondamentale, può sembrare un ulteriore impegno burocratico. In realtà, garantire un coordinamento efficace e conforme al D.Lgs. 81/2008 si traduce in un vantaggio strategico: meno rischi di incidenti, rispetto dei tempi e riduzione dei contenziosi.

La sicurezza non è semplicemente un obbligo di legge: è un indicatore di qualità, che influisce sia sulla reputazione del progettista che sulla soddisfazione del committente.

2. Il ruolo del progettista (senza funzioni dirette di sicurezza)

Non tutti i progettisti desiderano o possono assumere in prima persona il ruolo di Coordinatore per la Sicurezza. Spesso, infatti, lo studio di progettazione preferisce concentrarsi sulle competenze core (aspetti architettonici, strutturali, impiantistici) e delegare la sicurezza a professionisti specializzati.

  • Tempi e risorse: la sicurezza in cantiere richiede un monitoraggio costante, analisi dei rischi, aggiornamento periodico di documentazione e normative; tutto ciò può distogliere tempo ed energie dalle attività di progettazione principale.
  • Competenza normativa: l’evoluzione delle leggi in materia di prevenzione infortuni e tutela della salute è continua. Affidarsi a un partner dedicato garantisce un approccio sempre aggiornato.

3. Perché delegare la sicurezza conviene

Pensiamo alla sicurezza come a una funzione strategica: se demandata a figure non preparate o gestita in modo superficiale, può generare ritardi e sanzioni. Se invece viene affidata a un partner specializzato:

  1. Riduzione dei rischi: un esperto sa individuare le situazioni critiche in fase di progetto (lavori in quota, movimentazione mezzi, gestione di sostanze pericolose, ecc.) e suggerire soluzioni pratiche.
  2. Documentazione a norma: redazione o verifica del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC), controllo dei Piani Operativi di Sicurezza (POS) delle imprese, gestione delle eventuali notifiche preliminari.
  3. Monitoraggio professionale: sopralluoghi, audit, riunioni periodiche con le imprese, report e raccomandazioni puntuali per prevenire o correggere eventuali non conformità.
  4. Copertura di responsabilità: incaricare un soggetto qualificato a ricoprire il ruolo di Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione (CSP) e/o in fase di Esecuzione (CSE) tutela il progettista da eventuali omissioni su aspetti estranei alle proprie competenze.

4. Pianificazione e prevenzione: il “metodo strategico”

Proprio come si effettua un’analisi strategica aziendale, anche la sicurezza richiede un metodo:

  • Identificare i pericoli: valutare la natura dei lavori (strutturali, impiantistici, finiture), il contesto (urbano, extraurbano, vincolato), le tecnologie utilizzate.
  • Valutare i rischi: assegnare priorità a ciò che può provocare incidenti o danni alla salute.
  • Definire azioni di prevenzione e protezione: predisposizione di misure tecniche e organizzative (layout di cantiere, segnaletica, DPI, procedure di emergenza).
  • Coinvolgere tutti gli attori: un buon partner per la sicurezza cura la comunicazione con il committente, le imprese e i subappaltatori, creando una catena di responsabilità chiara.

5. Monitoraggio e aggiornamento: un ciclo continuo

La sicurezza non si esaurisce con il deposito del PSC o la firma dei documenti; necessita di un monitoraggio costante in fase di esecuzione:

  • Verifiche periodiche: controllo sul rispetto delle procedure, utilizzo dei DPI, corretto allestimento di ponteggi e mezzi di sollevamento.
  • Aggiornamento dei piani: eventuali varianti in corso d’opera, cambiamenti delle imprese esecutrici, nuove attrezzature o modifiche del layout di cantiere.
  • Gestione degli imprevisti: formazione specifica del personale su rischi emergenti, segnalazioni di near-miss (mancati incidenti), analisi delle cause e azioni correttive.

(Riferimenti utili: Ministero del Lavoro – Sicurezza nei Cantieri, INAIL – Prevenzione cantieri)

6. Conclusioni: un partner affidabile fa la differenza

Per i progettisti che non si occupano in prima persona della sicurezza, trovare un partner di fiducia rappresenta un vantaggio competitivo e un investimento di lungo periodo. Delegare questo ambito a professionisti specializzati:

  • Libera risorse e tempo per dedicarsi alla progettazione pura.
  • Garantisce conformità alle normative e tutela legale.
  • Rafforza la reputazione dello studio, mostrando cura e attenzione ai dettagli in ogni fase del progetto.

Fare Prevenzione si propone come punto di riferimento per affiancare i professionisti nei progetti edilizi, offrendo servizi dedicati di coordinamento e consulenza per la sicurezza nei cantieri. Grazie alla nostra esperienza e alla conoscenza approfondita del quadro normativo, aiutiamo a ridurre i rischi, rispettare le scadenze e proteggere la reputazione del tuo studio di progettazione.

Fonti e riferimenti

  1. D.Lgs. 81/2008 – Titolo IV, Cantieri Temporanei o Mobili
  2. Ministero del Lavoro – Salute e Sicurezza nei Cantieri
  3. INAIL – Prevenzione cantieri

Desideri approfondire come delegare la sicurezza in cantiere e integrare queste procedure nel tuo progetto?

Contattaci su Fare Prevenzione. Il nostro team è pronto a fornirti consulenza mirata e soluzioni personalizzate per garantire la massima efficienza e sicurezza in ogni fase dei tuoi lavori.

Fabio Pecoraro 23 gennaio 2025
Condividi articolo
Archivio